Il trapianto di barba è tra le operazioni di chirurgia estetica che stanno avendo maggior…

La caduta dei capelli maschile è un problema che riguarda un’alta percentuale della popolazione.
Infatti, secondo alcune ricerche, l’influenza è di circa l’80% tra gli uomini adulti, e fino al 18% tra i giovanissimi.
Le condizioni che portano ad una caduta dei capelli negli uomini sono generalmente di carattere ereditario. Tuttavia, le causa possono essere anche alimentari, legate allo stile di vita, o dipendenti da farmaci o fattori esterni.
A seconda della condizione individuale, esistono diversi trattamenti alla caduta dei capelli maschile.
La soluzione per eccellenza è il trapianto di capelli, che consente di riottenere per sempre la chioma perduta.
Una soluzione meno invasiva che consente di mascherare la calvizie è invece la tricopigmentazione.
Indice dei contenuti
Cosa intendiamo con caduta di capelli
Ogni giorno tutti gli essere umani in condizioni normali perdono all’incirca 100 capelli. Questo è causato dal ciclo di vita dei capelli, che dura diversi anni e che prevede la nascita, crescita e morte dei capelli.
Dopo la caduta naturale del capello, solitamente ce n’è uno nuovo pronto a rimpiazzare quello vecchio.
Se questa condizione non si verifica e i capelli che cadono sono molto di più di quelli che crescono, parliamo di caduta di capelli1. Essa è nota anche come calvizie o alopecia.
Alopecia androgenetica: la calvizie maschile
Negli uomini il tipo più frequente di calvizie è quella androgenetica, ovvero il tipo ereditario.
Essa è legata alla grande diffusione dell’ormone maschile testosterone.
Questo ormone è trasformato in DHT dall’enzima 5-alfa reduttasi. Un’eccessiva presenza di DHT porta all’atrofizzazione dei follicoli piliferi. Di conseguenza, i capelli diventano progressivamente più sottili e meno forti, infine cadendo.
Stadi della calvizie maschile
La calvizie maschile è classificata secondo una scala con diversi gradi introdotta dai medici Norwood e Hamilton. Per questi motivi, la classificazione viene detta Scala Norwood-Hamilton.
La scala prevede 7 livelli di progressione della calvizie maschile:
- Tipo 1: non vi è nessun tipo di recessione nell’attaccatura dei capelli.
- Tipo 2: caratteristica di chi ha delle piccole zone di recessione triangolari nell’attaccatura frontale e temporale.
- Tipo 3: è il primo livello in cui si può iniziare a parlare di calvizie. Questa riguarda un’assenza generale di capelli nella zona delle tempie. Inoltre, anche la parte superiore della testa è affetta da una recessione.
- Tipo 4: maggiore recessione nelle zone frontale e temporale rispetto al tipo precedente. Poca presenza o assenza di capelli nella zona del vertice.
- Tipo 5: la perdita di capelli nel vertice è separata dalla zona fronto-temporale da una sottile fascia di capelli.
- Tipo 6: unione delle zone di perdita di capelli nel vertice e nell’area fronto-temporale.
- Tipo 7: maggiore condizione di perdita di capelli in cui vi è presente sola una fascia di capelli a forma di ferro di cavallo sui lati e dietro.
Rimedi alla calvizie maschile
È essenziale rivolgersi ad un centro medico professionale e con esperti nel settore.
Una terapia sbagliata potrebbe infatti accelerare il processo di caduta dei capelli.
Uno dei rimedi possibili per la calvizie maschile è la somministrazione di farmaci, come minoxidil o finasteride. Il loro uso deve essere prescritto da un medico e i loro effetti riguardano principalmente lo stop al processo di caduta.
Se sei interessato al riottenere la chioma folta come un tempo, devi necessariamente sottoporti ad un trapianto di capelli.
Esiste anche un’altra soluzione meno invasiva al trapianto di capelli: la tricopigmentazione. Essa è una tecnica in grado di camuffare la perdita di capelli, creando un effetto ottico di presenza di capelli.
Se sei interessato ad un consulto gratuito, segui il link.