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L’otoplastica è un intervento chirurgico mirato a risolvere la problematica estetiche delle orecchie. I casi principali in cui è eseguita riguardano le orecchie “a sventola”, l’asimmetria tra le orecchie e le malformazioni.
Si tratta di un intervento di correzione estetica molto diffuso che può essere eseguito a partire dagli 8-9 anni, ovvero da quando la cartilagine non subisce più crescite sostanziali.
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Qual è l’obiettivo dell’otoplastica
Uno degli inestetismi che crea più disagi a livello estetico e psicologico riguarda le orecchie. In diversi casi i pazienti sono intenzionati a sottoporsi ad un’operazione per riequilibrare queste parti del corpo. In modo particolare, la maggior parte di questi casi riguardano la presenza eccessiva della cartilagine dell’orecchio e delle pieghe cartilaginee non naturali, come ad esempio nell’antelice.
Quando è consigliato sottoporsi ad otoplastica
Il classico problema delle orecchie a sventola, dovuta a malformazioni cartilaginee ereditarie, è l’esempio più comune di un paziente che si rivolge a chirurgia estetica. L’obiettivo riguarda risolvere l’inestetismo che, seppur non compromettendo alcuna funzionalità uditiva, può avere seri risvolti psicologici e sociali.
Altri casi in cui è consigliato sottoporsi ad otoplastica sono quando è presente un’asimmetria tra i due padiglioni o anche quando ci sono delle malformazioni strutturali congenite.
Come funziona l’intervento di otoplastica
L’operazione
L’intervento di otoplastica consiste in una serie di incisioni realizzate nella parte posteriore dei padiglioni, meglio dette retroauricolari. Attraverso le incisioni è possibile effettuare le modifiche alla cartilagine e alla struttura dell’orecchio, eventualmente attuando una riduzione tramite tagli opportuni e cuciture.
Nel caso in cui sia necessario diminuire il volume totale, si procede ad un’asportazione di parte della faccia posteriore del padiglione.
Solitamente, questa operazione è realizzata in cliniche ambulatorie. Nei casi in cui il paziente sia un bambino, è preferibile un ricovero di 1 giorno post-operazione.
Convalescenza post-operazione
Nei giorni successivi, le orecchie operate sono protette da garze che permettono alla cute di rigenerarsi e impediscono la formazione di infezioni batteriche. Le bende sono rimosse solo dal terzo giorno.
È molto probabile che si evidenzino gonfiori e edemilocali, i quali saranno via via assorbiti dal corpo nel giro di una o due settimane al massimo. Resta consigliato, per i primi giorni, non indossare occhiali ed evitare l’esposizione al sole.
Nei casi in cui sopraggiunga dolore, il medico prescrive la somministrazione di farmaci antidolorifici.
Rischi e avvertenze generali
È consigliato sottoporsi a questo genere di operazione solamente quando la cartilagine dell’orecchio ha completato la sua crescita. Per questo motivo, l’operazione è sconsigliata per i bambini più piccoli di 8 anni. L’operazione può causare gonfiori locali, accentuati con il calore e il sole; di conseguenza, è sconsigliato sottoporsi a questa operazione nei mesi più caldi.
Per quanto riguarda i rischi, essi riguardano soprattutto la riduzione della sensibilità locale per un periodo temporaneo. Più rari sono i fenomeni di infezione o di distorsione della cartilagine.
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